Sezione di CAPODIMONTE

La Sezione di Capodimonte di Archeotuscia odv si propone di tutelare, riscoprire e valorizzare le realtà archeologiche, storico-culturali e naturalistiche del territorio, attraverso attività concrete di riqualificazione, ricerca, studio, mappatura, ripulitura, valorizzazione dei principali siti di interesse di Bisenzio, promuovendo il coinvolgimento e la partecipazione di un numero sempre maggiore di cittadini della Comunità locale.

Operando sempre in stretta collaborazione con il Comune di Capodimonte e con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Provincia di Viterbo e per l’Etruria Meridionale, si cercherà di coinvolgere nelle iniziative di conoscenza, tutela e valorizzazione dei Beni Comuni anche le associazioni locali di promozione culturale e sociale, gli studiosi, le istituzioni culturali (fra cui musei), le scuole e tutti coloro che desidereranno collaborare attivamente ai progetti messi in campo dalla Sezione.

Il gruppo di associati intende realizzare iniziative e progetti non solo di breve termine, ma anche di lungo periodo volti al raggiungimento di vari obiettivi, quali:

-     la conoscenza, la valorizzazione e la promozione delle potenzialità storico-artistiche, archeologiche e naturalistiche del territorio;

-     la creazione di un percorso di visita nell’area di Bisenzio che permetta di conoscere e visitare sia le evidenze già note, quali il Monte Bisenzio con il suo colombario, sia quelle più difficilmente raggiungibili, quali la Catacomba di Visentium e il Tempio Mitraico di Poggio Falchetto, nonché tutte quelle strutture tombali e dell’antico abitato meno conosciute, che andrebbero riscoperte e rese raggiungibili, in accordo con i proprietari dei terreni sui quali esse insistono;

-     il supporto e la collaborazione per qualunque attività di studio e di ricerca che venga svolta nel territorio di Capodimonte da parte di Università, Istituti o centri di ricerca sia italiani che esteri;

-     lo studio e l’analisi dei bandi promossi dai vari Enti (Provincia, Regione, Ministeri, UE, ecc.) ai quali poter partecipare per la ricerca di risorse finanziarie finalizzate alla realizzazione dei progetti promossi dalla Sezione;

-     il sostegno logistico agli scavi, alla ripulitura e al restauro nonché alla divulgazione, attraverso mostre e pubblicazioni, del patrimonio archeologico che emerga durante le attività di scavo archeologico nel territorio comunale;

-     la sensibilizzazione delle giovani generazioni alla tutela e alla valorizzazione dei Beni Comuni attraverso attività didattiche con le scuole del comprensorio vulsino per avvicinare gli alunni dei diversi ordini di scuola (e di diverse fasce d’età) alla conoscenza della storia, della cultura, dell’archeologia e delle bellezze naturalistiche del territorio;

-     la promozione di momenti di coesione del gruppo, quali escursioni, visite ai musei, passeggiate di gruppo su itinerari da percorrere a piedi attraverso i quali sia possibile ricostruire la storia e le tradizioni della zona, anche mediante il coinvolgimento e sotto la guida di esperti qualificati e di studiosi locali; attività, queste, che saranno allargate alla popolazione e ai visitatori per puntare sullo sviluppo di un turismo culturale e ambientale, abbinando la scoperta delle bellezze culturali e naturalistiche del territorio all’escursionismo nelle sue varie articolazioni (archeotrekking, archeokayaking, archeobiking, ecc.);

-     l’organizzazione di seminari, conferenze, presentazioni di libri ed incontri culturali aperti al pubblico dedicati alla conoscenza della storia e delle risorse naturalistico-ambientali del territorio, all’archeologia dell’Etruria Meridionale, alle tradizioni del comprensorio del lago di Bolsena con la collaborazione di esperti qualificati e studiosi locali;

-     la partecipazione ad iniziative editoriali e di divulgazione della conoscenza del nostro territorio.

 Le coordinatrici Patrizia Ceccantoni e Rosella Di Stefano

 

Elenco dei soci iscritti alla Sezione di Capodimonte (anno 2023)

  1. BELLOCCHIO ANDREA    
  2. BELLOCCHIO MAURO      
  3. BELLUCCI ROBERTO               
  4. BOMPARD ALEXANDRA
  5. CECCANTONI MASSIMO            
  6. CECCANTONI PATRIZIA            
  7. CELESTINI DAVIDE                      
  8. CIPULLO ANTONIO
  9. COLOMBO ALESSIO                  
  10. COSCIA STEFANO
  11. CROCETTI SILVIA               
  12. DE DOMINICIS GIULIA
  13. DI BIAGIO MIRKO
  14. DI STEFANO ROSELLA              
  15. DORE AGNESE                          
  16. FABBRIZI ALESSANDRO            
  17. FANELLI ALDO                    
  18. FERRI FRANCESCA                    
  19. FIORINI SILVANO   
  20. FORINA SABINO
  21. GUIDOLOTTI MONICA 
  22. GRADOLI VITTORIO   
  23. LACCHINI EMANUELE
  24. MAMBRINI GIANLUCA
  25. MAMELI ELENA
  26. MANETTI GIOVANNI
  27. MANZI MARIO                         
  28. MARCOALDI ALDO                 
  29. MOSCHINI ILARIA
  30. MOSCETTI CLAUDIA
  31. NAPOLI GIANCARLO                
  32. PANNUCCI PIERO                     
  33. PARROCCINI STEFANO            
  34. PETTINELLI ILARIA                    
  35. PROSPERINI EDOARDO           
  36. REBICHINI PAOLO                    
  37. ROCCHINI MAURO                   
  38. ROSSI DARIO                            
  39. ROSSI GIOVANNI                      
  40. VAGATA LAURA                       
  41. WALLNER GEORG   
  42. ZAMPIGLIA PAOLO

PER CONTATTARE LA SEZIONE SCRIVERE A:

archeocapodimonte@gmail.com


Vogliamo che Bisenzio non sia più una “città dimenticata”

a cura della Sezione di Capodimonte - Archeotuscia odv

Dopo il famoso libro di Umberto Pannucci, Bisenzio e le antiche civiltà intorno al Lago di Bolsena del 1964, l'unica pubblicazione specifica a carattere divulgativo relativa all’insediamento villanoviano, etrusco e romano di Bisenzio risale all’estate del 2014: Bisenzio, città dimenticata era una guida di accompagnamento ad una mostra documentaria che si svolse presso il museo comunale e che destò molto interesse sia nella popolazione locale che presso gli studiosi del territorio.

Gli autori sottolineavano che l'attenzione degli archeologi si era concentrata fino ad allora sulle necropoli di Bisenzio e sul ricco patrimonio di oggetti portati alla luce durante gli scavi mentre pochi studi erano dedicati all'abitato.


Ma il titolo della pubblicazione evocava un sentimento diffuso tra gli abitanti di Capodimonte interessati all'archeologia: infatti la comunità locale allora si chiedeva, e si chiede ancora oggi, come mai famosi musei in tutto il mondo conservano i bellissimi reperti visentini ritrovati nel corso di tante campagne archeologiche dall’Ottocento a oggi, mentre nulla è esposto a Capodimonte.

Bisenzio è davvero una città dimenticata? A livello mondiale si direbbe di no. Ma nella Tuscia pochi sanno che, a differenza di molti insediamenti etruschi dell’Etruria meridionale interna, Bisenzio fu abitato con continuità a partire dagli ultimi secoli del II millennio a.C. fino almeno al principio del V secolo a.C., analogamente a città della costa tirrenica quali Cerveteri (Caere), Tarquinia e Vulci. Pochi sanno che fu una città etrusca molto importante, tanto da primeggiare su altri centri del lago, e che era caratterizzata non solo da una forte produzione ceramica e da uno sviluppo significativo dell’agricoltura e dell’allevamento, ma anche da una lavorazione già avanzata del legno, dei tessuti e, soprattutto, dei metalli, il che la rendeva un luogo di fiorentissimo artigianato e dinamico commercio.   

Tutto questo è testimoniato dai cospicui ritrovamenti provenienti dalle ricche necropoli circostanti. I due principali custodi dei tesori dell’artigianato etrusco-bisentino sono il Museo della Rocca Albornoz a Viterbo e il Museo Nazionale di Villa Giulia a Roma, ma vi sono oggetti interessanti provenienti da Bisenzio anche presso il Museo Pigorini di Roma, nei Musei Vaticani, a Bolsena, ad Allumiere, a Valentano, a Chiusi, a Firenze; anche all’estero numerose istituzioni museali preservano i nostri tesori: a Copenaghen, Oxford, Londra, Basilea, Karlsruhe, Zurigo, Philadelphia, Buffalo, New York

 

Purtroppo ed inspiegabilmente, nulla dei corredi tombali villanoviani ed etruschi, vestigia di un’antica opulenza, è esposto a Capodimonte.

 

Per questo la Sezione locale di Archeotuscia intende lavorare per far conoscere e valorizzare il sito di Bisenzio sostenendo tutte le Istituzioni e gli Enti di ricerca che promuoveranno iniziative di studio sul territorio, cooperando con l’Amministrazione comunale e la Soprintendenza per fornire aiuto progettuale e logistico finalizzato alla tutela e alla fruizione dei siti archeologici visentini, con l’auspicio che in un prossimo futuro Bisenzio possa vedere riconosciuta la sua grandezza con la creazione di un parco archeologico e un museo dedicati alla sua straordinaria storia.




 

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