ATTIVITÀ DI VALORIZZAZIONE DEL SITO ARCHEOLOGICO DI FERENTO 2015-2017

FERENTO: nuove pulizie da erbacce e rovi

In questi giorni nuove attività di pulizia da erbacce e rovi nell'area Archeologica di Ferento, ad opera dei Soci volontari dell’Associazione Archeotuscia onlus di Viterbo, nell'ambito delle sempre continue attività di valorizzazione di questo sito archeologico, che si trova a pochi minuti di macchina da Viterbo.

prima e dopo, pulizie febbraio 2017

prima e dopo, pulizie febbraio 2017

MA QUANDO NASCE L’UNIONE ARCHEOTUSCIA + FERENTO?

NEL 2014: INIZIA L’AVVENTURA di ARCHEOTUSCIA a FERENTO

Nel 2014 l’associazione Archeotuscia Onlus di Viterbo inizia ad interessarsi all'area archeologica di Ferento con tanta dedizione e soprattutto con il desiderio (che all'epoca sembrava ancora folle e visionario!) di poter riportare Ferento al suo antico splendore.

 

Sì perché Ferento è tra i più importanti centri di epoca etrusco-romana e medievale che abbiamo nel territorio della provincia di Viterbo, e quindi sarebbe stato giusto valorizzarlo nel modo che meritava.

 

È così che l’associazione Archeotuscia onlus inizia ad interessarsi al sito di Ferento, in pieno e sinergico accordo con il Comune di Viterbo, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l'Area Metropolitana di Roma la Provincia di Viterbo e l’Etruria Meridionale e la Famiglia Vergati (proprietari dell’area).

IN PARTICOLARE DAL 2015

In particolare poi è da marzo del 2015 che i volontari della nostra Associazione sono coloro che permettono una costante e continuativa apertura al pubblico del sito di Ferento, per il momento solo nei giorni festivi e prefestivi (dalle 10.00 fino al tramonto).

 

Ma soprattutto sono i nostri Soci e volontari che hanno dato vita ad iniziative, eventi ed attività tutte progettate con il solo scopo di migliorare, rendere fruibile da parte di tutti e potenziare l’accessibilità dell’area archeologica.

2015-2017

In questi ultimi due anni di attività l’Archeotuscia si è occupata della ristrutturazione della casa del custode: abbiamo sistemato il tetto, le grondaie, la porta d’ingresso e ripristinato i bagni.

 

Abbiamo provveduto a cambiare tutta la recinzione esterna alla zona archeologica, inclusa la tinteggiatura delle tre porte di accesso al sito che sono state chiuse con nuovi, più grandi e resistenti, lucchetti per cercare di evitare intrusioni esterne non desiderate.

 

Ci siamo occupati anche di ampliare e rifinire la parte del percorso turistico, per una migliore fruizione da parte del pubblico che ogni settimana viene a godere dell’archeologia e della natura che circonda Ferento.

 

Nel primo anno i lavori di ripulitura sono stati concentrati nella zona compresa tra il teatro, le terme e la parte ad est del decumano massimo, mentre durante quest’ultimo mese di febbraio 2017 ci siamo occupati di eliminare roveti e sterpaglie che stavano causando danni alle strutture e poi soprattutto impedivano la visione del sito nel suo complesso, nella sua bellezza e nella sua storia.

 

Tutto quanto detto è stato fatto sempre nel pieno rispetto delle leggi a tutela del Patrimonio e sotto un vigilato ed attento controllo archeologico, grazie alla presenza all'interno dell’associazione di professionisti del campo.

 

Infine con orgoglio menzioniamo “I Tramonti di Ferento”, tra i tanti eventi svolti sempre con l’unico scopo di valorizzazione dell’area. Si tratta di una serie di appuntamenti teatrali e a carattere culturale volti a rilanciare il teatro romano di Ferento, a renderlo ancora vivo e pienamente vissuto sia attraverso la voce degli attori e dei cantanti che dal pubblico seduto sulle antiche gradinate.

 

Per ultimo, ma non di importanza, molto seguiti sono stati anche i laboratori didattici per gli istituti scolastici di differenti anni e corso di studi.

MA PERCHÉ FERENTO È UN SITO ARCHEOLOGICO COSI’ IMPORTANTE?

Il centro di Pianicara, luogo dove sorge l’antica Ferento, inizia a svilupparsi a partire dal IV secolo a.C., dopo la distruzione di Acquarossa, e forse anche grazie all'impulso della stessa Velza (Orvieto) che in qualche modo cercava di contrastare, almeno in questa zona, la politica espansionistica di Tarquinia.

 

Sotto la potenza di Roma l’abitato assunse un ruolo importante sia dal punto di vista commerciale che dal punto di vista dell’autonomia amministrativa, tanto che è in questo periodo che vediamo un vero boom edilizio che si manifesta nella costruzione del teatro, delle terme, del decumano massimo, tutti attualmente visitabili all'interno dell’area attualmente aperta al pubblico.

 

Le fonti classiche parlano inoltre della costruzione di un foro, dell’augusteo ed un possibile laghetto porticato, insieme alla presenza archeologica di una domus romana e di una serie di tabernea che furono scavate dall'Università di Viterbo, facoltà di Conservazione dei Beni Culturali, tra la fine degli anni novanta ed inizi del 2000.

 

Con le invasioni barbariche il centro subisce un parziale abbandono e parte degli abitanti si rifugia nella zona antistante il teatro; successivamente in epoca medievale le strutture romane vengono in parte riutilizzate e modificate come abitazioni e fortificazioni.

 

La storia della città di Ferento termina definitivamente con la sua distruzione nel 1172, anno in cui gli abitanti di Viterbo conquistarono il centro e deportarono i ferentani in una zona appena al di fuori delle mura difensive viterbesi (S. Faustino), distruggendo molti dei monumenti e delle strutture presenti ed arrivando ad appropriarsi della palma, stemma in origine della cittadina di Ferento.

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